SINOSSI
Nacho e Carota sono due fratelli scivolati in un rapporto esclusivo e morboso di convivenza e reciproca protezione dopo la morte improvvisa della madre. A rompere il precario equilibrio nel quale i due ragazzi vivono in una casa dimenticata da tutti, interviene Mariana, una cugina rimasta lontana per diversi anni. Attraverso i suoi occhi vediamo la condizione dei fratelli: Carota ha perso la memoria e Nacho è rimasto intrappolato in un presente apparentemente senza via d’uscita. Mariana si accorge presto di non essere la benvenuta ma accetta il suo ruolo di “intrusa” e si inserisce nella vita della casa. La presenza della ragazza scuote i due, risvegliando istinti primordiali ed innescando una dinamica pericolosa fatta di attrazione, rivalità e gelosie e che attraverso balli, ricordi e liti nascerà come un gioco innocente per poi arrivare a sfiorare la violenza domestica.
Nel momento in cui i tre si accorgono che il ménage non può continuare, lo spettacolo culmina in un finale aperto che lascia tutti con il fiato sospeso.
NOTE DI REGIA
Romina Paula affronta il tema della famiglia disfunzionale e i suoi lati oscuri e scrive una storia che mette in gioco il rapporto con la memoria e con l’altro, con il futuro e la sua negazione. Ci parla del cambiamento a un livello profondo, quel cambiamento che ti costringe ad abbandonare le tue sicurezze, la tua zona di comfort, alla quale è difficile rinunciare anche quando senti che ti va stretta.
Indaga il limite tra l’auto-conservazione e gli obblighi dati dagli affetti radicati, come quelli famigliari, pieni di non detti, in una lotta all’ultimo sangue in cui chi rimane solo soccombe. Oppure è libero. Forse. La domanda più urgente che la drammaturgia pone a noi e al pubblico è: quanto siamo disposti a combattere per la nostra felicità e realizzazione? Il parallelismo con la condizione della nostra generazione di trentenni è arrivato di conseguenza. Il cambiamento è una piccola morte, la vita si rinnova perdendo le vecchie forme e noi, oggi, come i personaggi dello spettacolo, bloccati in questo nostro presente sociale ‘immutabile’ siamo davvero pronti a rompere tutto pur di andare avanti? La storia è ispirata al racconto “L’intrusa” di Jorge Luis Borges e il risultato è una drammaturgia che obbliga gli attori a muoversi senza rete di protezione, in cui i cambi di stato dei personaggi sono in primo piano rispetto al plot.
Mescolando realismo e dimensione onirica, lo spettacolo è fondato perciò sui rapporti tra i personaggi e porta in scena una scrittura intrisa di tenerezza, eros e ironia che oscilla sempre tra il registro comico e quello drammatico, in un continuo esercizio emotivo sia per gli attori che per il pubblico.
CREDITS
Testo // ROMINA PAULA
Traduzione e regia // ALICE FERRANTI
Con // ANTONIO BANNO’, FEDERICO BRUGNONE, ALICE FERRANTI
Voce // ANGIOLA BAGGI
Assistente alla regia // ALESSIA PELLEGRINO
Scenografia // EMILIANO GISOLFI
Costumi // FRANCESCA RIZZELLO
Suono // LORENZO TERENZI
Foto e grafica // GIORGIA RUGGIANO
Organizzazione // MARIA LAURA CASELLI
Ufficio stampa // ROSARIA VINCELLI
Organizzazione // Alice Ferranti
DURATA
1 ORA
PRODUZIONE
Pandora Lab S.r.l
SOSTENITORI